QUADERNI EUROPEI SUL NUOVO WELFARE

Archivio della categoria 'Quaderno n.30 / 2020'

Coronavirus: una menzogna globalizzata

Alle prime notizie sulla lotta alla diffusione dell’infezione da coronavirus in Cina, il sospetto nasceva che, al di là dell’informazione ufficiale, la mortalità causata dal coronavirus fosse assai più alta. Invece, dopo la diffusione dell’infezione in altri Stati, risulta chiaramente, molto chiaramente, come la pericolosità di quest’infezione sia eguale a quella di ogni altra influenza che ogni anno si diffonde nel mondo, sempre a partire dalla Cina, all’inizio della stagione invernale. Non ho la competenza politica per individuare le giustificazioni degli attuali allarmismi, salvo annotarne il danno all’economia cinese e agli scambi commerciali con la Cina. Personalmente, dopo aver insegnato i meccanismi delle infezioni nel Corso di Patologia generale che per quasi quarant’anni ho svolto in un paio di Università italiane, sono sorpreso del coinvolgimento di infettivologi esperti nelle attività di governo volte a isolare i focolai infettivi (illusione), mentre questi esperti non abbiano piuttosto consigliato di concentrare l’attenzione dei politici sull’isolamento efficace (non così facile) di individui ad alto rischio di mortalità in ogni patologia influenzale, come pazienti in reparti di rianimazione, pazienti oncologici o individui allergici o trapiantati in trattamento antiblastico, anziani defedati, individui malnutriti e vegani. Considerato che per tutti gli altri si tratta di non più di un raffreddore.

Aggiornamento 19 marzo 2020

Invero, sulla base dei dati emersi dall’esperienza italiana, non conosciuti quando ho scritto l’articolo, si chiarisce il perchè i cinesi si sono dati da fare così tanto: che oltre alla percentuale di decessi nei pazienti a maggior rischio (per età e altre patologie concomitanti) di circa il 5% in ogni epidemia influenzale, in questo caso una percentuale aggiuntiva di individui non irrilevante (10%) che per predisposizione genetica o altre cause risultano maggiormente vulnerabili (in ogni epidemia influenzale una porzione di individui ammala più gravemente degli altri) in effetti, dicevo, una percentuale del 10% degli individui, anche relativamente giovani, va incontro a morte se non debitamente assistita con ventilazione/ossigenazione forzata. Il meccanismo consiste nella induzione da parte di questo virus di una potente infiammazione all’esterno dell’epitelio delle vie aeree (polmonite interstiziale) e conseguente grave riduzione della diffusione dell’ossigeno dagli alveoli polmonari ai vasi capillari sanguigni degli alveoli. In base a questa conoscenza, appare molto giustificato rallentare la diffusione dell’infezione virale (in mancanza di un vaccino, fermarla è impossibile) così da poter disporre nel tempo di unità di assistenza provviste di apparecchiature per la ventilazione sufficienti per il maggior numero possibile di pazienti gravi. 

Dunque, vale quanto ho affermato al riguardo della grave necessità di isolamento di anziani ammalati mentre appare opportuno anche l’auto-isolamento di buona parte della popolazione fino a un consistente rallentamento della diffusione dell’infezione. 

Il rischio di decesso a seguito di incidenti stradali negli ultimi decenni in Italia: la super-mortalità giovanile e senile


1 – Generalità e significato degli indicatori

Gli incidenti stradali rappresentano da molti anni a questa parte un problema sociale e di salute pubblica di estrema gravità, stante che la stessa O.M.S. li ha recentemente collocati al nono posto, su scala mondiale, tra le principali cause di morte della popolazione adulta (O.M.S., 2018). Con riguardo al nostro Paese e ad epoche recenti, nonché considerando i soli incidenti con esito letale, ai circa 8000 casi che annualmente si verificano in ambiente domestico e ai 1400-1500 che invece avvengono nell’ambito lavorativo, fanno riscontro, collocandosi grosso modo a metà strada, quelli che si osservano sulle strade, che danno luogo mediamente a 3300-3500 decessi (ISTAT-A.C.I., 2018) . Leggi tutto

Recensione del libro “Cantico solitario dell’Ulisse”

Recensione del libro “Cantico solitario dell’Ulisse” di autore Anonimo, 2019 – Editore Luglio, Trieste – ISBN 978-88-6803-175-6

Cantico rivoluzionario nel suo candore.
Proposta letteraria alternativa nei contenuti, nel genere e nello stile. Alternativa fin dall’utilizzo della forma del dialogo in prima persona: da proprie esperienze di pensiero e di vita indubbiamente emozionanti, nella discrezione dell’anonimato l’autore si rivolge al lettore guardandolo negli occhi dal bel ritratto in copertina, a proporgli un confronto su argomenti abitualmente lontani dalle nostre considerazioni.

Attrae la spigliatezza nell’affrontare i più gravi dilemmi esistenziali. Attrae la semplicità del linguaggio nel delinearne i riferimenti culturali significativi.
Attrae l’armonia che raccoglie la vastità degli argomenti trattati. Anche attrae il desiderio di verità che muove dall’avventura dell’Ulisse.

Quaderno n.30 / 2020

Coronavirus: una menzogna globalizzata
Aldo Dobrina

Il rischio di decesso a seguito di incidenti stradali negli ultimi decenni in Italia: la super-mortalità giovanile e senile
Velia Bartoli

Recensione del libro “Cantico solitario dell’Ulisse”
Orio Giarini

Q100 at a quick Glance
Nicola C. Salerno

Reddito e Pensione di Cittadinanza at a quick Glance
Nicola C. Salerno

Reddito e Pensione di Cittadinanza at a quick Glance

L’INPS ha da poco pubblicato sul suo sito web l’aggiornamento delle domande presentate e accolte di Reddito e Pensione di Cittadinanza (“RPC”) sino a tutto ottobre 2019. È fornito il dettaglio per Comune di residenza ma, per una sintetica comparazione tra territori, è preferibile fare riferimento allo spaccato per le Macro Aree (Nord Ovest, Nord Est, centro, Sud e Isole), per le quali il dataset online dell’ISTAT fornisce direttamente il numero di famiglie in povertà assoluta e relativa e il numero di individui che vivono in famiglie che versano in condizioni di povertà assoluta e relativa1. Le domande di RPC possono essere rapportate alle famiglie e agli individui in povertà, come fattore di scala del bacino di potenziali beneficiari (rappresentativo del bisogno).

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Q100 at a quick Glance

L’INPS ha da poco pubblicato sul suo sito web l’aggiornamento delle domande di pensionamento con “Quota 100” pervenute al 21 novembre 2019. È quasi possibile tracciare un consuntivo del primo anno. Si tratta di dati grezzi, precedenti lo scrutinio che la stessa INPS sta già portando avanti da tempo. Pertanto non si può sapere quali di queste domande sono affettivamente accoglibili e, se accoglibili, con quale decorrenza dell’assegno. L’aspetto di interesse – quello che già alcuni mesi fa ci aveva portato a commentare – è che i dati sono dettagliati per Provincia. Dopo queste premesse, che invitano a letture caute in attesa dei riscontri dell’attività di monitoraggio dell’INPS, le domande possono essere rapportate agli occupati di 62-66 anni in ciascuna Provincia (la fascia di età potenzialmente interessata) per ottenere un ordine di grandezza della propensione media a utilizzare questo canale temporaneo di pensionamento. Inoltre, la propensione media così calcolata può essere messa in relazione al valore aggiunto provinciale per occupato o per abitante, per aggiungere anche la dimensione della produttività dei territori1.

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