QUADERNI EUROPEI SUL NUOVO WELFARE

Archivio della categoria 'Quaderno n.28 / 2017'

Stato di salute e “lavoro di cura” della popolazione anziana in Italia: aspetti quantitativi ed evolutivi

Note introduttive e fonti statistiche
E’ generalmente noto che, in conseguenza del prolungato calo della mortalità e della natalità, il fenomeno dell’invecchiamento interessa da tempo gran parte delle popolazioni mondiali, risultando particolarmente intenso nei paesi ad avanzato sviluppo economico e tecnologico, così da determinare l’insorgere di preoccupanti problematiche di natura sociologica, sanitaria ed assistenziale. In Italia in particolare, e segnatamente in alcune regioni del Centro-nord, stante il perdurare oramai da lungo tempo di livelli di fecondità tra i più bassi in assoluto, il fenomeno mostra caratteristiche che qualcuno, forse non a torto, definisce “patologiche”, con prospettive nel medio e lungo periodo quanto mai allarmanti, evidentemente determinate da un sempre più marcato squilibrio numerico tra la popolazione in età lavorativa e quella in età anziana. Leggi tutto

La condizione della donna tra conciliazione e flessibilità

Le difficoltà delle madri lavoratrici

Le donne italiane che lavorano riducono in misura minima il tempo dedicato alle attività di svago, anche familiari, perché spesso i loro partner non partecipano né contribuiscono alle attività necessarie alla vita domestica 1. Infatti, benché tra le giovani generazioni si rilevino significativi mutamenti, i maschi italiani sono ancora quelli che dedicano minor tempo alle attività casalinghe 2. Per evitare che il tempo dedicato al sonno e alla cura di sé non si riduca eccessivamente, è indispensabile che per le donne lavoratrici l’aggravio dovuto ai figli sia almeno in parte compensato dal ricorso ad aiuti esterni, siano essi servizi pubblici o privati, o anche aiuti intergenerazionali 3. Leggi tutto

La vecchiaia e gli altri sguardi

Davvero la vecchiaia è lo sguardo degli altri che ti incolla al tuo destino senza futuro, come afferma con disincantata ironia Amery ? Ed è altrettanto vero che la persona che invecchia diventa consapevole di ciò che non può più fare o non può più fare come prima? La percezione del processo di invecchiamento si presenta nella sua valenza più amara, in quel sottile dispiacere che intinge la presa d’atto di un cambiamento impastato nella riflessione del non più mentre ci si industria alla conservazione dell’ancora .La consapevolezza dell’essere diventati già dei vecchi ci punge in quell’attimo , in maniera intensa e difficilmente dimenticabile : accade di cedere allo smarrimento ed alla malinconia volgendo lo sguardo con rimpianto alla nostra giovinezza di appena ieri.
Nella società occidentale , centrata sulla giovinezza e dominata da un costume culturale che riconosce imperio alla produttività economica, l’auspicio a non invecchiare, anzi, ad apparire quanto più possibile (e per quanto più a lungo possibile) più giovani di quello che si è, assume davvero la valenza di imperativo categorico.
Vere, ancora, le parole di O. Wilde che per bocca di un’ indistruttibile Dorian Gray esclama : nel mondo solo la giovinezza è ciò che conta ? Leggi tutto

Quaderno n.28 /2017

Eutanasia?
Aldo Dobrina

La vecchiaia e gli altri sguardi
Rita Farneti

La condizione della donna tra conciliazione e flessibilità
Michela Luzi

Stato di salute e “lavoro di cura” della popolazione anziana in Italia: aspetti quantitativi ed evolutivi
Velia Bartoli
 

Eutanasia?

Un problema venuto alla ribalta nella “civiltà” occidentale in questi anni è quello della legalizzazione del suicidio. Senza alcuna pretesa di risolvere l’ampiezza degli interrogativi proposti dalla drammatica decisione del suicidio, possiamo ragionare sui condizionamenti culturali e di convenienza alla base di queste proposte. Potrebbe sembrare facile sarcasmo l’annotazione che esistono problemi vitali, altrettanto drammatici, che interessano un numero assai più ampio di individui rispetto ai suicidi e che, invece, incontrano la più assoluta indifferenza della nostra società. Leggi tutto