Archivio della categoria 'Quaderno n.20 / 2012'
Quaderno n. 20 / Ottobre 2012: Invecchiamento attivo e solidarietà tra le generazioni
Editoriale
Patrizia Rizzatto
La ricerca di un perché
Furio Silvestri
Cellule staminali e la ricerca della fonte dell’eterna giovinezza
Mauro Giacca
Invecchiamento attivo: quali esperienze negli stati dell’Unione Europea?
Asghar Zaidi e Eszter Zólyomi
L’attività come promozione e garanzia della longevità
Mauro Cauzer e Laura Redolfi
L’allungamento della durata di vita, fondamento delle rivoluzioni sociali del XXI secolo: note per un progetto per Trieste, la Regione e il Nordest
l. L’“ invecchiamento”, un fenomeno mondiale che viviamo in anticipo
Non mancano gli articoli, gli studi e i dibattiti sul cosiddetto invecchiamento della popolazione: Leggi tutto
La riforma del Welfare: il Paygo e i nuovi ammortizzatori del mercato del lavoro
Il capitolo sulla sostenibilità delle finanze pubbliche del Programma di Stabilità dell’Italia riporta il quadro a medio-lungo termine con, in evidenza, le proiezioni per sanità, pensioni, indennità di accompagnamento, istruzione, indennità di disoccupazione1. La prima parte della tavola seguente riepiloga le proiezioni in percentuale del Pil, che sono svolte ipotizzando costanza dell’attuale assetto normativo2. Leggi tutto
Invecchiamento e svecchiamento in Italia ed Argentina
Il processo di invecchiamento che interessa la popolazione italiana è relativamente recente; con origine già nel XX secolo – a seguito della conclusione del processo di transizione demografica che ha interessato tutte le popolazioni a sviluppo avanzato – l’invecchiamento della popolazione è diventato nel tempo sempre più marcato in concomitanza con il miglioramento delle condizioni sociali ed igienico-sanitarie. Leggi tutto
Invecchiamento attivo e depressione: una riflessione clinica sulla psicoterapia domiciliare con anziani depressi
1. Introduzione
In psicogeriatria la sintomatologia depressiva, nello spettro che va dai disturbi affettivi alla vera e propria patologia, è da tempo studiata1. È noto oggi che la depressione nella terza età è rilevante quantitativamente, si associa ad una più alta morbilità, interferisce con i percorsi riabilitativi e con il funzionamento cognitivo, ed è predittiva di una minore aspettativa di vita2.
Negli ultimi anni, in letteratura è presente una riflessione critica riguardo ad un approccio esclusivamente farmacologico alla depressione, visti anche l’attuale elevato consumo di antidepressivi e la loro efficacia reale3. Leggi tutto
L’invecchiamento in strutture residenziali: la narrazione come pratica di attivazione
1. Introduzione
Memory è una ricerca/intervento realizzata dall’Irpps-Cnr1 e dal Comune di Napoli2 in occasione dell’Anno Europeo dell’Invecchiamento Attivo deciso dall’Unione Europea (Decisione 2011, 940). Nel solco di una riflessione sul tema dell’Ageing Society e dell’Active Aging l’obiettivo del progetto è favorire il mantenimento del maggior livello possibile di autonomia funzionale di anziani residenti in strutture residenziali attraverso la narrazione come pratica di attivazione. L’idea di fondo del progetto è che il raccontare e il raccontarsi, consentendo il recupero della memoria autobiografica, si configuri quale buona pratica di attivazione capace di rallentare il decadimento cognitivo in età anziana. Leggi tutto
Quali aspetti socio-sanitari e culturali per un buon invecchiamento
Il vivere non è vivere se non si alimentano i giorni di passioni e curiosità
(Tramma, 2000)
Quando ho cominciato a pensare a questo tema mi sono subito chiesta: cosa si intende per buon invecchiamento? Leggi tutto
L’attività come promozione e garanzia della longevità
“Affinché la vecchiaia non sia una comica parodia
della nostra esistenza precedente non v’è che una soluzione
e cioè continuare a perseguire dei fini che diano un senso alla nostra vita:
dedizione ad altre persone, ad una collettività, a una qualche causa,
al lavoro sociale, o politico, o intellettuale, o creativo”
Simone de Beauvoir (La Terza Età, Einaudi, 2002)
1. Introduzione
Oggi si vive sempre più a lungo e in condizioni migliori. L’allungamento della vita infatti è tale, da dover riconsiderare anche i termini legati alle varie fasce d’età. Uno studio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, definisce in modo nuovo le seguenti fasce d’età: l’età media diventa quella fra 45 e 59 anni, l’età anziana fra 60 e 74, l’età vecchia fra 75 e 90 e oltre 90 anni si parla di grandi vecchi. Si può constatare che i sessantenni di oggi hanno un’età mentale e fisica di coloro che avevano fra 40 e 50 anni appena un secolo fa. Inoltre l’età media diventa sempre più alta ed è spesso legata ad una buona qualità di vita. La popolazione anziana diventa sempre più estesa e perciò la longevità non dovrebbe più essere considerata solo come un semplice fenomeno dell’invecchiamento, ma dovrebbe essere riconsiderata e soprattutto riconosciuta come una risorsa fondamentale per lo sviluppo economico e sociale del Paese. Leggi tutto
Invecchiamento attivo: quali esperienze negli stati dell’Unione Europea?
1. Introduzione
L’invecchiamento della popolazione rimane una sfida comune nel lungo periodo per tutti gli Stati Europei, sebbene gli ordini di grandezza, rapidità e tempistica dei fenomeni siano variabili (Lanzieri 2011). Le potenziali implicazioni sulle dimensioni e forma dei servizi pubblici e delle finanze, nonché sulle capacità di crescita futura e sul tenore di vita sono notevoli (Economic Policy Committe, 2009a, 2009b). Serve perciò un cambiamento nelle politiche pubbliche e nelle istituzioni ed anche nei comportamenti individuali che vada verso l’estensione della vita lavorativa, ma anche un contributo alla società attraverso lo svolgimento di attività non pagate (ad esempio il volontariato e l’impegno familiare) nel periodo della senescenza. Questa sfida ha assunto una particolare urgenza da quando, nella maggior parte dei paesi europei, le cosiddette schiere dei nati nel periodo del baby boom stanno per raggiungere l’età pensionabile. La crescita della popolazione in età lavorativa dipende in molti paesi dal fenomeno migratorio2. Leggi tutto
Cellule staminali e la ricerca della fonte dell’eterna giovinezza
Una leggenda vuole che Ponce de Leon, uno dei luogotenenti che accompagnarono Cristoforo Colombo nel suo secondo viaggio verso il Nuovo Mondo nel 1493 e fu poi il primo Governatore di Porto Rico, successivamente intraprese un viaggio di esplorazione tra continente e isole dei Caraibi per cercare quella che veniva indicata come la Fonte dell’Eterna Giovinezza. Si trattava di un mito molto diffuso nel medioevo in Europa, secondo il quale esisteva una sorgente d’acqua prodigiosa in grado di restituire la giovinezza e la salute perdute. Nel suo girovagare tra il continente e le Bimini, una serie di isole delle Bahamas molto vicine a Miami, Ponce de Leon non trovò la Fonte, ma di fatto fu il primo Europeo, nel 1513, a sbarcare in Florida, che fu quindi assoggettata al potere della Spagna. Leggi tutto