QUADERNI EUROPEI SUL NUOVO WELFARE

Editoriale

Questo editoriale del numero 19 della rivista segna un avvenimento significativo che deve essere sottolineato. Infatti a partire da questo numero i Quaderni Europei sul Nuovo Welfare, edizione italiana, pur mantenendo come editore l’Istituto del Rischio di Ginevra, vedono l’ARIS – Associazione Ricerca Interventi Studi sull’Invecchiamento di Trieste prendere la responsabilità del manegement editoriale.
Nel prendere la gestione della rivista pensiamo di andare verso una continuità delle tematiche trattate, dando tuttavia uno spazio maggiore ai contributi di tipo medico e psicologico, in linea con la nostra mission di statuto associativo.
La sottoscritta, cofondatrice e membro della suddetta associazione, vi scrive in qualità di neoeletta Direttore Editoriale e pertanto ha il compito di redigere questa introduzione.
Dell’Associazione ARIS vi parlerà il nostro Presidente, prof. Furio Silvestri, che è anche il nuovo Direttore Scientifico della rivista, in un breve redazionale, pertanto non mi dilungherò troppo a parlarvi di questa realtà che comunque sta sempre più prendendo piede in una città come Trieste, che, per l’alta concentrazione di anziani, da anni è considerata un laboratorio pilota di studio ed interventi sulla senescenza. Ed ora che le barriere dei confini sono cadute, per la sua posizione geografica, risulta essere privilegiata per gli scambi di esperienze con il resto d’Europa, soprattutto la parte nord-orientale.
Il tema che affrontiamo in questo numero è quello dell’Invecchiamento Attivo e Solidarietà fra Generazioni, che riprende esattamente l’iniziativa 2012 dell’Unione Europea per stimolare la riflessione, lo studio e gli interventi a favore del buon invecchiamento che, a mio parere, passa inesorabilmente attraverso un cambio del concetto culturale di senescenza ed una collaborazione tra le varie generazioni delle nostre società attuali.
A tal proposito abbiamo raccolto spunti di riflessione che spero possano rivelarsi interessanti per voi lettori, attraverso gli scritti di autori come sempre molto competenti.
Troverete quindi un breve, ma molto interessante intervento del dott. Mauro Giacca, direttore dell’ICGEB Centro di Ricerca di Rete tra Italia, India e Africa che ci parlerà di Cellule staminali e la ricerca della fonte dell’eterna giovinezza, con notizie che portano molte speranze sulla possibilità di vincere o combattere al meglio molte malattie gravissime ed invalidanti che accompagnano spesso la nostra terza età, come Alzheimer, Parkinson ecc. e ci tranquillizzano sul fatto che l’aumento della speranza di vita possa accompagnarsi con una qualità migliore della medesima. Infatti vivere a lungo e più sani è quanto tutti noi ci auguriamo. È questo un indizio che depone a favore della possibilità di un invecchiamento attivo.
Seguirà una mia riflessione che si interroga su quali basi siano necessarie sul piano socio-sanitario e culturale per poter arrivare ad un invecchiamento sereno ed equilibrato, in grado di permettere alla popolazione anziana sana di poter essere protagonista attiva nella società, e portatrice di crescita economica come accade per i giovani lavoratori, anche se con modalità diverse.
Sulla stessa linea troverete l’intervento dell’articolo dei colleghi Mauro Cauzer e Laura Redolfi che ci parlano dell’essere attivi come promozione di longevità. In questo articolo tra l’altro troverete anche la descrizione dei progetti portati avanti da ARIS proprio a favore del mantenimento dell’attività, coniugata in vari modi, per gli anziani di Trieste.
La dottoressa Tesauro, psicologa dell’Istituto di Ricerche sulla Popolazione e sulle Politiche Sociali, invece ci relaziona su un progetto portato avanti in collaborazione con l’Irpps-Cnr e il Comune di Napoli che ci porta nel mondo degli anziani ospiti di strutture residenziali, che possiamo definire fragili, il cui obiettivo è favorire il mantenimento del maggior livello possibile di autonomia funzionale di queste persone attraverso la narrazione come pratica di attivazione. Non esiste infatti solo l’anziano sano, che è più facilitato ad esprimere il proprio potenziale vitale in varie attività, molti altri, magari portatori di problematiche psico-fisiche varie, rischiano, se non opportunamente stimolati, di arrivare a situazioni di degrado e deterioramento molto invalidanti che pesano in modo notevole sui care giver e sulla società in generale, in termini di disagio psicologico familiare, ma anche economico.
Sulla stessa tematica l’articolo di Roberta Portelli che ci parla di interventi domiciliari di psicoterapia su anziani depressi e delle difficoltà e problematiche delicate a cui si va incontro. Persone che, se non aiutate, possono scivolare, in tempi abbastanza brevi, nel gruppo dei fragili, mentre se supportate, spesso riescono a mantenere un livello di autonomia sufficiente ad invogliarli a rimanere attivi, riducendo così i fenomeni di istituzionalizzazione tanto dolorosi per loro quanto per i loro familiari e molto onerosi per il nostro welfare.
Raimondo Cagiano de Azevedo, dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, riflette su Invecchiamento e Svecchiamento in Italia ed Argentina. Il concetto di svecchiamento, traduzione italiana dell’anglosassone counter ageing, ha trovato anche in Argentina una dizione specifica in lingua spagnola,”desantiguar”, e ciò conferma la realtà concreta di un processo che avviene ormai in tutte le società ad economia avanzata.
Asghar Zaidi ed Eszter Zolyomi, con un articolo redatto nel marzo di quest’anno, invece ci parlano delle varie esperienze degli stati europei in tema di invecchiamento attivo. Sarà interessante quindi avere una panoramica di come stanno andando le cose in giro per l’Europa. Le soluzioni adottate dai vari stati possono essere di stimolo per arrivare a trovare la formula giusta e più equilibrata per migliorare le nostre politiche sociali.
Fabio Pammolli e Nicola C. Salerno del Cerm di Roma con il loro articolo La riforma del welfare, il Paygo, i nuovi ammortizzatori del mercato del lavoro ci portano in un ambito di valutazioni di tipo strettamente economico, ma molto interessante sulla sostenibilità delle finanze pubbliche del programma di Stabilità dell’Italia. E ci può far capire in quale direzione stiamo andando: argomento di grande attualità, vista la crisi che stiamo vivendo.
Infine abbiamo un articolo del Prof. Orio Giarini che ha una proposta stimolante per le politiche sociali sull’invecchiamento attivo nel nord-est Italia, in particolare la città di Trieste. Non voglio svelare di più, vi invito a leggerlo.
Questa la nostra offerta per la nostra prima fatica, spero che il risultato sia stato utile ed interessante per i nostri lettori.
A questo punto è doveroso porgere i ringraziamenti del mio direttivo e miei personali per la fiducia che ha posto in noi il prof. Orio Giarini, che è il fondatore di questa rivista e che ha reputato giusto offrircela in eredità. Ci rendiamo conto che non è così facile affidare una propria creatura ad altre mani. Spero che saremo all’altezza del compito, ringrazio anche tutti quelli che si sono dati da fare e offrono le loro energie e competenze per poter mandare avanti questa macchina, il nostro nuovo comitato editoriale e quello scientifico. Saremo comunque tutti sempre bisognosi dei suoi preziosi consigli, vista la sua grande esperienza.
Auguro a tutti una buona lettura e ringrazio per l’attenzione.