QUADERNI EUROPEI SUL NUOVO WELFARE

Capitolo 9: Una perorazione: Lettera aperta a tutti coloro che hanno – o avranno – 65 anni e più

Gentile Signora, Egregio Signore,
vorrei attirare la Vostra attenzione su di un argomento del quale parlano tutti i media, la maggior parte dei politici e degli economisti, e forse anche il Vostro vicino di casa: uno dei maggiori problemi del nostro tempo nei paesi industrializzati, ma ben presto anche in tutti gli altri, sarebbe quello dell’invecchiamento della popolazione…
… È falso! Non si guida la macchina guardando soltanto nello specchietto retrovisore…
La verità è che stiamo assistendo ad un eccezionale allungamento della durata media della vita, cosa che – con le lenti del passato – è vista come un fenomeno di invecchiamento. Ad essere veramente “invecchiata” è invece “l’età stessa della vecchiaia”: oggi, a sessant’anni, la nostra condizione fisica e psicologica media equivale a quella di uomini e donne più giovani di almeno dieci o quindici anni, due secoli fa. La vera e grande buona notizia è dunque che la durata della vita si allunga sempre di più. In Europa, la speranza di vita aumenta di un anno ogni quattro. Il livello di salute generale peggiora lentamente ma inesorabilmente per ogni fascia di età, e comunque fino a 80 anni. Al di là, si può oggi accettare di entrare a far parte della cosiddetta classe dei “vecchi”, ma ci sono fortunatamente molte eccezioni.
Se il fenomeno che caratterizza la nostra collettività non è l’invecchiamento della popolazione bensì l’allungamento della durata di vita, si tratta allora di spalancare le porte per integrare questa parte di società che ha o avrà 65 anni e che, nel 90% dei casi, è e sarà in salute abbastanza buona fino a 80 anni. Le persone di questa fascia d’età, quindi voi ed io, hanno tutte le carte in regola e il diritto di avere una parte attiva e una vita piena nella nostra comunità, da tutti i punti di vista.
Ciò richiede però una battaglia contro un certo numero di ostacoli e di pregiudizi.
Il dizionario Larousse indica la persona che è invecchiata come qualcuno “che ha perso le forze, è fuori moda, non è più in uso”. Invecchiare significa “non essere più apprezzato”, “non corrispondere più ai bisogni di un’epoca”. Forse è così.
Ma queste definizioni riguardano soltanto coloro che oggi hanno più di 80 anni, il cui problema è innanzi tutto quello dell’esclusione, dell’autonomia e della dipendenza, un problema che può colpire anche, e a diversi livelli, tutta la popolazione. Certo, riguarda maggiormente le persone di età avanzata, ma la percentuale di quelle interessate oltre i 70 anni sarebbe soltanto di due o tre volte superiore al totale della cittadinanza.
La nostra preoccupazione principale è quindi quella di “reinserire” in una vita più completa possibile tutte queste persone tra i 65 e gli 80 anni, rese disponibili dall’allungamento della vita umana. Credo di non sbagliarmi molto dicendo a voi, che avete più di 60 o 65 anni, come me, o li avrete un giorno, che i miei interessi al riguardo coincidono largamente con i vostri. Partiamo dunque alla conquista di almeno quindici anni di vita!


Pagine: 1 2 3 4 5 6 7