QUADERNI EUROPEI SUL NUOVO WELFARE

Il futuro delle pensioni e della sanità in Italia: riflessioni su tre scenari di lungo periodo

Abstract

I cambiamenti demografici causati dall’invecchiamento della popolazione avranno impatti significativi sulle strutture sociali, economiche e politiche a livello globale, regionale e nazionale. La dipendenza della popolazione anziana e le difficoltà economiche peseranno sempre più su una popolazione in età lavorativa che sarà sempre meno numerosa, mentre il potere politico continuerà a spostarsi verso i cittadini più anziani. Queste dinamiche hanno implicazioni importanti sul futuro del sistema pensionistico e socio-sanitario, in particolare per la sostenibilità finanziaria ed un equo ed adeguato accesso ai servizi di base e di qualità. Allo stesso tempo, innumerevoli fattori sono soggetti ad una considerevole incertezza, complicando le capacità di adattamento dei diversi attori di fronte al futuro scenario previdenziale e sanitario. Tra il 2007 ed il 2008, l’World Economic Forum (WEF) ha condotto un progetto su ampia scala sui possibili scenari futuri, i cui risultati sono stati pubblicati in “The Future of Pensions and Healthcare in a Rapidly Ageing World: Scenarios to 2030”, con il quale si esplorano possibili futuri scenari a livello globale e nazionale con una serie di risposte formulate dai principali attori coinvolti: governi, imprenditori, famiglie, individui, protagonisti del mondo della finanza ed esperti socio-sanitari. I risultanti hanno evidenziato le conseguenze a livello globale e a livello nazionale per Italia e Cina. Questo articolo fornisce un sommario di quel rapporto che propone alcuni scenari per l’Italia e le implicazioni per il sistema pensionistico e sanitario. Descrive come si è articolato il processo di pianificazione che ha generato gli scenari, le riflessioni dei partecipanti e anche un’introduzione alla fase due del progetto. Il testo integrale della relazione del Forum è disponibile sul web (www.weforum.org/scenarios).

1. Introduzione

Tra il 2007 ed il 2008, il team project “Financing Demographic Shifts 2030” del World Economic Forum ha collaborato con oltre 200 CEO, dirigenti, rappresentanti di governi, rappresentanti dalle organizzazioni internazionali, accademici ed esperti per sviluppare tre scenari in grado di descrivere le sfide future per il finanziamento delle pensioni e della sanità nel 2030. Questo progetto era parte di una risposta al “Forum’s healthcare and financial services industry groups” riguardante le possibili conseguenze dell’impatto dei cambiamenti demografici in sei gruppi socio-economici: governi, datori di lavoro, famiglie (includendo coloro che forniscono cure informali), individui, l’industria dei servizi finanziari e il settore della sanità. Questo articolo presenta una descrizione della ricerca ed i suoi risultati sono pubblicati in The Future of Pensions and Healthcare in a Rapidly Ageing World: Scenarios to 2030 con particolare riguardo alle conseguenze che i tre scenari elaborati implicherebbero per i sistema italiano di welfare.

L’articolo è organizzato in cinque capitoli. Nella prima parte viene fornita una breve descrizione dell’elemento chiave che genera preoccupazione per il futuro del sistema pensionistico e sanitario – la dimensione e le conseguenze dei cambiamenti demografici che impattano sul mondo in generale ed in paticolare sull’Italia. La seconda parte introduce il modo di concepire gli scenari ed la metodologia adottata. La terza parte espone la modalità di come si sono realizzati gli scenari in base ai fattori individuati come fonte di cambiamento e le relative incertezze. La quarta parte introduce i tre scenari per l’Italia e fornisce una serie di riflessioni su che cosa potrebbero implicare, nel caso si verificassero, per le pensioni e la sanità. La quinta parte introduce il concetto di opzioni strategiche per i diversi gruppi protagonisti e le relazioni tra essi ed il sistema, sottolineando gli sforzi in corso del Forum a tale riguardo. Con la sesta parte si propongono alcune riflessioni a conclusione dell’articolo.


2. Invecchiamento della Popolazione – le sfide globali ed italiane

Le proiezioni dell’OCSE e dell’ONU con riferimento alla crescita della popolazione anziana e dei costi correlati sono ben note (ONU 2007, OCSE 2005). Le proiezioni mediane per invecchiamento della popolazione indicano che la percentuale degli ultra sessantenni raddoppierà tra il 2007 ed il 2050, anno in cui un terzo della popolazione totale nei paesi sviluppati avrà 60 anni o più (tabella 1), mentre la spesa pubblica per le pensioni di vecchiaia e per l’assistenza di lungo termine, supponendo immutate le politiche attuali, dovrebbe aumentare drammaticamente in tutte i principali paesi industrializzati (figura 1).

Tabella 1: Statistiche e proiezioni demografiche

Fonte: Nazioni Unite (2007)

Globalmente, questi temi implicano numerose sfide per i paesi sviluppati:

● una significativa pressione sui sistemi pubblici a ripartizione e sui sistemi sanitari, a causa dell’invecchiamento della popolazione, associata alll’aumento dei costi delle tecnologie medicali ed un elevata incidenza delle malattie croniche;

● le crecenti aspettative sul ruolo del settore privato destinato ad una maggiore coinvolgimento, mentre i governi continueranno a dover far fronte ai costi crescenti nella sanità e nella previdenza, in particolare alla luce della recente crisi finanziaria globale;

● una crescente preoccupazione verso la mancanza di un’adeguata conoscenza finanziaria individuale, e la corrispndente necesità di una visione del risparmio di lungo periodo che diventa sempre più importante visto il trasferimento delle responsabilità verso gli individui in campi come la previdenza e la sanità.


Figura 1: Crescita della spesa pubblica causata dell’invecchiamento della popolazione 2000-2050

Fonte: OCSE (2005)


Inoltre, altri fattori si stanno aggiungendo a tali tendenze:

● una diffusione crescente delle malattie croniche a livello mondiale (OMS 2005);

● una scarsità strutturale del personale adeguatamente preparato del settore sanitario (OMS 2005);

● la riduzione del ruolo della famiglia come attore in una società che invecchia.


Tra i paesi europei, l’Italia è probabilmente il paese più colpito dai cambiamenti demografici, avendo sia uno dei più bassi tassi di fecondità del mondo (1.4 figli per donna nel 2007) sia uno dei più alti tassi di speranza di vita alla nascita (circa 78,6 anni per gli uomini e 84,1 anni per le donne), con entrambe queste tendenze destinate ad aumentare (World Economic Forum 2008). Effettivamente, l’ONU stima che in Italia la percentuale delle persone con oltre 60 sarà il 41% della popolazione nel 2050, se l’attuale trend continuasse (figura 2).


Queste tendenze condizioneranno il mercato del lavoro e lo sviluppo economico in generale, e causeranno nuove pressioni sui conti pubblici di un paese che è già tra i più indebitati d’Europa (World Economic Forum 2008). Si aggiungono poi a queste sfide i vincoli del mercato del lavoro, il basso tasso dei laureati, la bassa partecipazione delle donne e delle persone anziani al mercato del lavoro e la sfida dei grandi flussi migratori nel mondo del lavoro. Con un debito pubblico ben maggiore del 100% del PIL, l’Italia si trova in una posizione assai delicata per quanto riguarda le politiche fiscali e nel garantire una prestazione di servizi di qualità alla propria popolazione che invecchia.

La sfida pensionistica in Italia è resa più difficile da un sistema particolarmente costoso che è troppo lento nell’andare a regime e che scarica la maggior parte dei costi sulle generazioni più giovani. Le prove evidenti di una diffusa inadeguatezza di cultura personale del risparmio tra i giovani italiani (European Pension and Investment News 2007) potrebbero far sorgere problemi ulteriori sull’adeguatezza e l’accettabilità politica del sistema italiano (CSIS 2007, World Economic Forum 2008).

Figura 2: Piramide demografica – Italia

Fonte: OECD (2006)


Nel frattempo, i costi sanitari italiani stanno aumentando velocemente e le proiezioni dell’OCSE stimano che potrebbe essere necessario un aumento della spesa sanitaria compresa tra il 2% ed il 9,3% del PIL entro il 2050 (OCSE 2007). Tali aumenti dei costi si hanno all’interno di un sistema pubblico contrassegnato da significative diseguaglianze regionali e da un aumento dell’incidenza delle malattie croniche ed infettive, contribuendo ad aumentare il fardello della spesa sanitaria. (World Economic Forum 2008).


Nicholas Davis: Associate Director, Global Leadership Fellow, World Economic Forum, (nicholas.davis@weforum.org) Chiemi Hayashi: Associate Director, Global Leadership Fellow, World Economic Forum, (chiemi.hayashi@weforum.org)


Pagine: 1 2 3 4


Tag:, , ,