QUADERNI EUROPEI SUL NUOVO WELFARE

Editoriale

“There is nothing either good or bad, but thinking makes it so”
William Shakespeare

L’allungamento del ciclo di vita è la più grande conquista e uno dei cambiamenti epocali dello scorso secolo, tuttavia è un fenomeno che rimane nell’ombra e non è una risorsa che viene capitalizzata dalla società e dal mercato del lavoro. Uno studio delle Nazioni Unite evidenzia  che “Population ageing is unprecedented, without parallel in human history and the twenty-first century will witness even more rapid ageing than did the century just past” 1. Infatti in meno di un secolo, e in particolare nei paesi cosiddetti sviluppati, c’è stato un aumento di circa 30 anni per quanto riguarda l’aspettativa di vita. Nonostante la crescita di interesse e allo stesso tempo l’allarmismo che ruota intorno a tale fenomeno, i concetti e i parametri di analisi di questa rivoluzione demografica sono rimasti statici e obsoleti, in quanto si continua a parlare di invecchiamento con un’ottica negativa, quasi discriminatoria.

L’idea centrale, che i Quaderni Europei promuovono, è il nuovo concetto di svecchiamento della società “the counter-ageing society” (Giarini, 2005), e non l’invecchiamento della società,  espressione “vecchia” e inadeguata, poiché non coglie che, ciò che sta diventando realmente “vecchio”, è la nozione stessa dell’età e che la nostra società sta diventando e diventerà sempre più paradossalmente giovane. Nel 1998, in occasione dell’inaugurazione dell’anno internazionale delle persone anziane all’assemblea dell’ONU, veniva lanciato il messaggio che la vera sfida della rivoluzione demografica era quella di individuare politiche che conducevano a un ripensamento della gestione dell’età e alla creazione di un nuovo framework culturale, che non fosse basato sulla divisione ciclica delle età, ma sul nuovo “pensiero senza età” (“ageless thinking”). Ancora oggi dopo circa 10 anni questa presa di coscienza comporta ancora una battaglia principalmente culturale e i Quaderni Europei vogliono essere uno strumento di diffusione per ben comprendere il processo di svecchiamento della nostra società, che è un punto di partenza per il futuro di tutti.

Il numero 12 dei Quaderni Europei si apre con un articolo di Jean Marie Robine e Yasuhiko Saito I centenari in Europa. Gli autori descrivono le cause principali dell’aumento considerevole dei centenari in Europa, analizzano questo fenomeno nei diversi paesi europei dal 1996-2006 e infine fanno una comparazione tra i parametri europei con quelli del Giappone, paese che detiene il primato della longevità dal 1986.
Giorgia Capacci, Cinzia Castagnaro, Claudio Tardini nel loro articolo Strumenti per un invecchiamento demografico sostenibile evidenziano che, poiché l’Italia è uno dei paesi in cui si vive più a lungo, è necessario aumentare attivamente qualità e quantità della partecipazione dei lavoratori maturi per lo sviluppo del nostro paese. L’attuale struttura demografica italiana ed europea induce al ripensamento dell’intero sistema di welfare, per esempio con l’introduzione del part-time in ingresso ed in uscita dall’attività rende possibile la ridefinizione delle soglie di entrata e di abbandono del mercato del lavoro assicurando l’equivalenza della popolazione dipendente.
L’articolo Gli anziani tra bisogno di cura e invecchiamento attivo di Tiziana Tesauro e Luca Pianelli sottolinea che il dibattito sull’invecchiamento è caratterizzato da una dicotomia di fondo. Da un lato il progressivo invecchiamento della popolazione comporta costi crescenti per il sistema di welfare e la domanda sociale di cura nel nostro paese è in aumento. Dall’altro canto si sostiene che, in generale, gli anziani, possono essere una risorsa per l’intera società, non solo perchè vivono di più, ma perché spesso fin oltre gli 80 anni, godono di buona salute.
Elisabetta Risi nell’articolo L’apprendimento contro l’invecchiamento. Le opportunità di formazione per gli anziani all’uso delle nuove tecnologie si sofferma sulla riflessione che molti anziani manifestano la capacità e la volontà di continuare a imparare per rimanere attivi. Viene descritta una mappatura quantitativa e qualitativa delle iniziative di formazione promosse dagli enti pubblici locali e dei corsi offerti dalle Università della Terza Età, in particolare volti a favorire l’avvicinamento da parte degli anziani alle nuove tecnologie ed il loro utilizzo.

Renzo Scortegagna nel suo contributo L’uscita del lavoratore anziano dall’azienda analizza il lavoratore anziano in rapporto al mercato del lavoro, visto sia nell’ultima fase della sua carriera lavorativa, che nel momento in cui vive il passaggio dal lavoro alla pensione.
L’articolo Strategie possibili d’attivazione per lavoratori maturi precocemente espulsi dall’occupazione dipendente di Francesco Pirone evidenzia la condizione occupazionale dei lavoratori più anziani nel mercato del lavoro italiano, in considerazione dei meccanismi istituzionali di regolazione della transizione dall’occupazione al pensionamento e delle pratiche aziendali di gestione delle risorse umane in relazione all’età.
Eskil Wadensjö e Gabriella Sjögren Lindquist nell’articolo Il mercato del lavoro per i lavoratori anziani in Svezia: cambiamenti e prospettive analizzano i diversi aspetti del mercato del lavoro delle persone mature in Svezia e la tendenza a far crescere la partecipazione della forza lavoro degli anziani. Partendo dalle loro ricerche mettono in evidenza alcune poilcy che potrebbero favorire una più alta partecipazione dei lavoratori anziani al mercato del lavoro.

L’articolo Il futuro delle pensioni e della sanità in Italia: riflessioni su tre scenari a lungo termine di Nicholas Davis e Chiemi Hayashi si basa su un lavoro di ricerca che il World Economic Forum ha condotto in Italia e in Cina nel 2007 e 2008 sui possibili scenari riguardo le pensioni e la sanità dal punto di vista di diversi stakeholders: governi, imprese, famiglie, individui, sevizi finanziari e industrie farmaceutiche. Macros Research, con un suo ricercatore in qualità di expert, ha partecipato alla ricerca.
L’articolo di Robert Anderson L’assistenza nell’Unione Europea: misure a sostegno del cambiamento demografico evidenzia che nei paesi europei la maggior parte dei lavori di assistenza per gli anziani sono provvisti dalla famiglia e da networks informali, in quanto, visto il contesto demografico è solo negli ultimi anni che questo tipo di assistenza e di cura è diventato un fattore chiave. L’autore fa un’analisi delle diverse modalità e di finanziamento nei diversi stati europei.

Nick Bosanquet nell’articolo L’assistenza nell’Unione Europea: misure a sostegno del cambiamento demografico fa un’analisi sui costi dei servizi sanitari, che sono destinati ad aumentare del 25% nei prossimi 5 anni, mentre i fondi cresceranno solo del 5%. Vengono inoltre evidenziati delle best practices che alcune aziende hanno adottato nel Regno Unito.
L’ultima sezione dei Quaderni denominata “segnalazioni” si propone di esporre all’attenzione dei lettori alcuni announcement di convegni, progetti europei di ricerca, di cui Macros research è parte del Board nazionale di esperti e alcune recensioni di libri.
Vorremmo esprimere tutta la nostra gratitudine agli autori degli articoli, Robert Anderson, Nick Bosanquet, Giorgia Capacci, Cinzia Castagnaro, Nicholas Davis, Chiemi Hayashi, Gabriella Sjögren Lindquist, Luca Pianelli, Francesco Pirone, Helen Rainbow, Elisabetta Risi, Jean-Marie Robine, Yasuhiko Saito, Renzo Scortegagna, Claudio Tardini, Tiziana Tesauro, Eskil Wadensjö, che ci hanno permesso di poter beneficiare del loro pensiero e delle loro conoscenze in qualità di autorevoli esperti sulle politiche sociali ed economiche dell’Ageing.

1 World Population Ageing:1950-2050, UN, 2002