L’invecchiamento del Regno di Mezzo: aspetti demografici ed economici delle politiche pensionistiche in Cina
1. Introduzione
In Cina si sta avviando una trasformazione demografica epocale. Oggi quella cinese è ancora una società giovane. Verso il 2005 gli anziani — che qui definiamo come adulti dai 60 anni in su — rappresentavano appena l’11% della popolazione. Tuttavia l’ONU prevede che entro il 2040 la loro quota passerà al 28%, un dato che supera le previsioni che riguardano gli Stati Uniti2 (cfr. Figura 1). In termini assoluti, le dimensioni dell’imminente ondata demografica cinese sono impressionanti. Se le tendenze attuali non mutano, entro il 2040 ci saranno 397 milioni di cinesi anziani, cioè una popolazione maggiore di quelle di Francia, Germania, Italia, Giappone e Regno Unito messe insieme.
Il modo in cui la Cina affronterà questa trasformazione demografica avrà un impatto decisivo sulle sue aspirazioni di diventare un Paese sviluppato, ricco e stabile. Nel breve periodo, mentre la popolazione è ancora giovane e in aumento, la Cina deve affrettarsi a modernizzare l’economia e aumentare il tenore di vita. Nel lungo periodo, deve trovare il modo di prendersi cura di un numero enormemente maggiore di anziani non autosufficienti senza carichi eccessivi per i contribuenti e le famiglie.
Il modo in cui la Cina affronterà questa trasformazione demografica avrà un impatto decisivo sulle sue aspirazioni di diventare un Paese sviluppato, ricco e stabile. Nel breve periodo, mentre la popolazione è ancora giovane e in aumento, la Cina deve affrettarsi a modernizzare l’economia e aumentare il tenore di vita. Nel lungo periodo, deve trovare il modo di prendersi cura di un numero enormemente maggiore di anziani non autosufficienti senza carichi eccessivi per i contribuenti e le famiglie.
Le società dei Paesi sviluppati di oggi sono diventate ricche prima di invecchiare: la Cina potrebbe essere la prima grande nazione a invecchiare prima di arricchirsi. Nonostante l’impressionante crescita degli ultimi venticinque anni, la Cina continua a essere un Paese a basso reddito. Benché aumentato di sei volte dall’inizio dell’era delle riforme, il reddito pro capite è ancora pari a un quinto di quello della Corea del Sud, e un nono di quello degli Stati Uniti, anche tenendo conto della differenza in termini di potere d’acquisto (cfr. Figura 2). Secondo la Banca mondiale, nel 2000 204 milioni di cinesi vivevano ancora nella povertà più assoluta, che significa un reddito inferiore a un dollaro al giorno.3 Anche se la crescita economica prosegue agli alti tassi attuali, la Cina dovrà far fronte ai costi di un’ondata di anziani paragonabile per dimensioni a quelle del mondo sviluppato, ma con solo una frazione della ricchezza di quest’ultimo.
La Cina si trova a un bivio simile a quello affrontato da molti altri Paesi in via di sviluppo. In tutta l’Asia orientale e l’America Latina il crollo della fertilità e l’aumento della longevità stanno conducendo alle stesse trasformazioni demografiche. Anche se gran parte di queste nazioni continua ad avere una popolazione relativamente giovane, nella maggioranza dei casi sono destinate a invecchiare enormemente nei decenni a venire. E pur rimanendo per lo più relativamente povere, stanno cercando di modernizzare le proprie economie, innalzare il tenore di vita e integrarsi nell’economia globale.
Richard Jackson e Neil Howe: Centro per gli studi strategici e internazionali, Washington.
1 Il presente articolo è tratto da uno studio pubblicato con lo stesso titolo dal Centro per gli studi strategici e internazionali e dalla Prudential Foundation nell’aprile 2004. È possibile ottenere copia dell’originale in formato PDF visitando il sito www.csis.org/gai.
2 L’ONU pubblica diversi scenari demografici. Se non altrimenti specificato, tutte le proiezioni citate nel presente articolo sono tratte dallo studio ONU 2002 sulla fertilità costante, pubblicato in World Population Prospects: The 2002 Revision, 2 volumi (UN, Population Division; 2003).
3 World Development Indicators (World Bank, 2003).
Tag:demografia e pensioni Cina, invecchiamento Cina, lavoratori Cina