QUADERNI EUROPEI SUL NUOVO WELFARE

Sviluppo demografico e rischio morale: l’assicurazione sanitaria con conti di risparmio sanitari

In un periodo di spese mediche costantemente in rialzo, si palesa il fatto che i modelli convenzionali di finanziamento del servizio sanitario incontrano più difficoltà nel far fronte alle sfide che li attendono. Il concetto di Conti di Risparmio Sanitari (“MSAs” — Medical Savings Accounts) rappresenta un’alternativa innovativa e finora poco considerata per finanziare i sistemi sanitari. Secondo questo approccio, le risorse finanziarie considerate necessarie da ciascuno vengono depositate ex ante su un conto speciale istituito allo scopo di coprire le spese mediche. Tuttavia, poiché i costi di certi tipi di cure spesso superano le capacità finanziarie dei singoli, i Conti di Risparmio Sanitari vengono di norma introdotti parallelamente ad un’assicurazione medica che copre servizi specifici caratterizzati da rischi finanziari più elevati. Dal punto di vista teorico, il modello degli MSA contribuisce a controbilanciare il fenomeno del rischio morale nei sistemi di assicurazione medica, e allo stesso tempo fa fronte alle sfide future poste dallo sviluppo demografico. Questo articolo esamina anche le esperienze finora condotte nell’istituzione e nell’impiego dei Conti di Risparmio Sanitari in diversi Paesi. Ne deriva un quadro composito ma positivo dei risultati. Di conseguenza, dovrebbe essere possibile integrare alcuni elementi di questo modello nei sistemi sanitari dei Paesi europei.

1. Introduzione

Molti Paesi europei si trovano in difficoltà a causa del forte aumento della spesa sanitaria imputabile allo sviluppo demografico e ai numerosi progressi in campo medico e tecnologico. Nel contempo, sta diventando chiaro che i modelli convenzionali destinati al finanziamento dei sistemi sanitari incontrano difficoltà sempre maggiori nell’affrontare questa sfida. I Paesi europei farebbero dunque bene a esaminare i modelli di finanziamento per cercare alternative adatte a risolvere il problema del deficit in questo settore. Negli ultimi anni, il concetto dei Conti di Risparmio Sanitari (‘MSAs’) come alternativa innovativa per il finanziamento dei sistemi sanitari ha attirato l’attenzione degli Stati asiatici e nordamericani. Paesi come Singapore, il Sudafrica, la Cina e gli Stati Uniti hanno già introdotto questa forma di finanziamento e l’hanno sperimentata in progetti pilota. In Europa, tale approccio è stato adottato sia per motivi pratici (Johannssen, 2003) che in prospettiva teorica (Henke e Borchardt, 2003). Il presente articolo intende esaminare le basi teoriche del modello e offrire una panoramica delle esperienze finora raccolte nei singoli Paesi sull’uso dei Conti di Risparmio Sanitari. Segue quindi una valutazione dei successi ottenuti nella soluzione dei problemi esistenti in questi Paesi. Infine, verrà discussa la possibilità di trasferire alcuni aspetti di tale sistema nelle nazioni europee.

2. Definizione di Conto di Risparmio Sanitario

I Conti di Risparmio Sanitari rappresentano una forma di assicurazione finanziaria per coprire il rischio malattie. Gli importi ritenuti necessari vengono depositati ex ante da ciascuno su un conto speciale istituito per coprire le spese sanitarie. Contrariamente alle forme collettive di assicurazione finanziaria contro il rischio malattie, come la previdenza sociale, il sistema dei Conti di Risparmio Sanitari fa sì che ciascuno copra tale rischio a livello individuale. Benché non vi sia alcuna ridistribuzione del reddito, la creazione di riserve di capitale destinate alle emergenze rispetta le principali regole assicurative. Di conseguenza, il principio dei Conti di Risparmio Sanitari può essere visto come una forma di auto-assicurazione (Brunner, 1999).
Tuttavia, poiché le spese mediche relative a certi tipi di cure spesso superano le capacità finanziarie del singolo, i Conti di Risparmio Sanitari sono in genere offerti unitamente a forme di assicurazione contro i grandi rischi in campo sanitario. In questo contesto assicurativo, il rimborso delle spese mediche viene limitato ai costi di cure accuratamente definite, in particolare quelle che espongono l’assicurato a forti rischi finanziari (per es. nel caso di malattie croniche gravi), oppure interviene solo se si supera una certa franchigia, limitata a un certo importo annuale (Nichols et al., 1997). Tale assicurazione contro i grandi rischi può essere garantita da un meccanismo pubblico a base fiscale o contributiva o da una polizza malattie privata.
In un sistema di finanziamento basato sui Conti di Risparmio Sanitari, ogni cittadino ha l’obbligo di versare mensilmente un importo fisso o una percentuale del proprio reddito lordo su di un apposito conto. Il datore di lavoro contribuisce in parte o per l’intero ammontare. A differenza di un conto bancario privato, l’obbligatorietà dei Conti di Risparmio Sanitari garantisce che ciascun individuo costituisca effettivamente delle riserve di capitale su cui potrà contare in caso di malattia (Schulenburg e Greiner, 2000).
Il conto di norma viene gestito dall’assicuratore che copre i grandi rischi, per esempio una cassa malattia. Se si ha bisogno di servizi medici che non sono rimborsati dall’assicurazione contro i grandi rischi, sarà possibile attingere ai risparmi depositati sul Conto di Risparmio Sanitario. Nel caso di conti relativi alla famiglia, sarà possibile pagare le spese sanitarie di tutti i componenti.
Qualora si esaurissero gli accantonamenti e ancora non si fossero soddisfatti i requisiti per ottenere il rimborso dell’assicurazione contro i grandi rischi, le spese affrontate possono essere pagate tramite uno scoperto e con risorse proprie. In base ai principi di giustizia prevalenti in ciascuna società, è possibile strutturare il sistema in maniera tale da prevenire questo genere di situazioni, per esempio prevedendo trasferimenti supplementari per i cittadini a basso reddito (Nichols et al., 1997).
Sei i risparmi presenti nel conto non sono stati prosciugati entro la fine di un determinato anno, ciò che rimane verrà remunerato secondo un certo tasso di interesse per far fronte a eventuali spese sanitarie future. A seconda di come è organizzato il sistema, sarà anche possibile creare accantonamenti per la vecchiaia, quando il titolare non sarà più occupato in maniera remunerata. Chi si trova in questa condizione non sarà più obbligato a contribuire al Conto di Risparmio Sanitario. Inoltre, al titolare verrà data la possibilità di lasciare in eredità le riserve accumulate.
I Conti di Risparmio Sanitari possono essere utilizzati per affiancare il sistema in vigore per il finanziamento del sistema sanitario. A seconda degli obiettivi del modello, possono rappresentare uno strumento adatto a correggere le eventuali debolezze del regime in essere (Nichols et al., 1997).

Jonas Schreyögg: Dipartimento di Gestione servizi sanitari, Facoltà di economia e commercio, Università della tecnologia di Berlino, Segr. EB2, Straße des 17. Juni 145, 10623 Berlino, Germania. E-mail: jonas.schreyoegg@tu-berlin.de. Tel: ++49-30-314-22627; Fax: ++49-30-314-28433.


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