QUADERNI EUROPEI SUL NUOVO WELFARE

Gestire l’invecchiamento della forza lavoro: l’interazione tra politiche pubbliche e linee di condotta aziendali — il caso del Giappone

Riassunto
Questo articolo analizza l’interazione tra le linee di condotta aziendali nei confronti dei lavoratori in età avanzata e le politiche pubbliche in Giappone. L’analisi si basa su uno studio specifico della Toyota Motor Corporation e utilizza i dati raccolti nel corso di indagini che prevedevano questionari e interviste condotte nel 1994 e nel 2002. L’atteggiamento moderno nei confronti della forza lavoro in età avanzata si può dire fondato sul binomio “esclusione e mantenimento”.
Con questo si intende dire che i lavoratori vengono esclusi dal sistema aziendale di avanzamento delle carriere basato sull’anzianità attorno ai 55 anni di età per essere mantenuti in una delle aziende del gruppo. La strategia dell’esclusione è una conseguenza della logica dell’anzianità di servizio, mentre la tendenza al mantenimento si spiega in base alla logica dell’ambiente esterno, che comprende la pressione esercitata dal governo e dai sindacati. La politica dell’“esclusione e del mantenimento” può essere considerata la via giapponese verso l’obiettivo di garantire l’estensione delle opportunità di lavoro ai dipendenti in età avanzata grazie alla tripartizione dei costi tra Stato, dirigenza e forza lavoro. Tuttavia, i prerequisiti di un simile approccio sembrano essere venuti meno. Il ricco mercato del lavoro interno o quasi interno all’impresa, che permetteva di assorbire i lavoratori in età avanzata, è andato riducendosi durante la lunga recessione iniziata nel 1992 e anche nel corso della difficile congiuntura attuale.

1. Introduzione

Il presente articolo analizza l’interazione tra le linee di condotta aziendali nei confronti dei lavoratori in età avanzata e le politiche pubbliche in Giappone. L’analisi si basa su uno studio specifico della Toyota Motor Corporation (“Toyota”).
Innanzitutto viene fornito un quadro del contesto mercato del lavoro nazionale e delle politiche pubbliche volte a promuovere l’occupazione tra i lavoratori più anziani. Quindi si procede alla disamina della condotta seguita da Toyota nei confronti dei lavoratori in età avanzata, caratterizzata dalla politica dell’“esclusione e del mantenimento”, in base ai dati raccolti nel corso di indagini condotte per mezzo di questionari e interviste. Infine, diamo la nostra interpretazione del comportamento seguito da Toyota.

2. Il contesto del mercato del lavoro e le politiche pubbliche

2.1. Il contesto del mercato del lavoro

Il Giappone sta assistendo all’invecchiamento demografico più rapido al mondo. Gli ultrasessantacinquenni rappresentavano il 7% nel 1970, il 17% nel 2000 e, secondo le stime, raggiungeranno il 29% nel 2025 (Istituto nazionale di ricerca su popolazione e previdenza sociale, 2002). Le cause sono da ricercare nel calo della fertilità e nell’aumento della longevità tra i cittadini. Il tasso di fertilità ha subito un tracollo, passando da 3,65 nel 1950 a 1,33 nel 2001. Al contrario, la speranza di vita è passata da 59,6 anni per gli uomini e 63,0 anni per le donne nel 1950-52 a 77,4 anni per gli uomini e 84,1 anni per le donne nel 2000 (Ufficio statistiche, Edizione ridotta della tabella dell’età).
Per i lavoratori maschi giapponesi, il pensionamento rappresenta un processo graduale. Il sessantesimo compleanno ha un significato particolare per i dipendenti perché la maggior parte delle imprese adotta il sistema Teinen, che appunto conclude il tacito contratto di impiego a vita allo scadere del sessantesimo anno d’età. Nel 2000, a 60 anni si aveva anche diritto alla pensione. Tuttavia, il Teinen non significa necessariamente che i lavoratori si ritirano dall’attività. Alcuni vengono riassunti dalla stessa azienda con un nuovo contratto a tempo determinato, altri sono assunti da un’impresa controllata, altri ancora cercano da soli un nuovo lavoro. Le ricerche fanno pensare che la maggioranza degli uomini desideri continuare a lavorare fino a 65 anni e anche oltre per mantenersi in salute e conservare il proprio “Ikigai” (scopo e significato dell’esistenza) (Miura, 1997, p.69). Il tasso di partecipazione degli anziani nella popolazione attiva giunge alle medesime conclusioni partendo da una prospettiva diversa. Le cifre indicate alla Tabella 1 sono notevolmente più alte in confronto ad altri Paesi industrializzati. Tuttavia, il mercato del lavoro per chi è in età avanzata è limitato. Il tasso di disoccupazione di questo gruppo, soprattutto degli uomini tra 60 e 64 anni, è notevolmente superiore a quello di altre fasce d’età (Tabella 2).

Tabella 1: Tasso di partecipazione alla popolazione attiva di soggetti tra i 55 e i 64 anni
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Fonte: Quadro dell’occupazione OCSE (varie fonti).

Tabella 2: Tasso di disoccupazione in base alla fascia d’età (ambosesso, %)
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Fonte: Ufficio statistiche, Indagine sulla forza lavoro (varie fonti).

Tabella 3
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Nota: il dato del 2010 è stato stimato dal Ministero del lavoro nel 1999.
Fonte: ufficio Statistiche, Indagine sulla forza lavoro (varie edizioni).

La tabella 3 riporta la struttura dell’età della forza lavoro nel 1980, nel 1990 e nel 2000, oltre alle stime per il 2010. All’inizio del XXI secolo si evidenzia un rapido invecchiamento della forza lavoro, oltre alla penuria di lavoratori giovani.

Masato Oka è Professore e Direttore dell’Istituto di ricerche economiche della Yokohama City University. Takeshi Kimura è Professore presso la Facoltà di lettere e scienze sociali della Yamagata University.
La Toyota Motor Corporation ha prestato un generoso contributo alla somministrazione dei questionari per l’indagine del 1994 e alla realizzazione delle interviste del novembre 1994 e dell’agosto 2002. Il Dr. Scott Bass, della Graduate School, University of Maryland, Baltimore County, ha contribuito alla progettazione della ricerca e ha partecipato alle interviste per l’indagine del novembre 1994. Il Dr Philip Taylor del Cambridge Interdisciplinary Research Centre on Ageing, University of Cambridge, e Hiroyuki Matsui della Confindustria giapponese hanno prestato un contributo prezioso all’indagine dell’agosto 2002.


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